da dove tutto ha inizio

Ho trascorso la mia infanzia nella Liguria di Ponente con una nonna pugliese tutta coccole e cucina, in una famiglia dove l'argomento principale del pasto era cosa cucinare per quello successivo.
Da sempre mi chiedo se sia veramente vero che ai bambini possano non piacere le verdure o quanto sia imputabile all'educazione (e regime) alimentare della famiglia in cui si cresce.
Comunque -io- sono cresciuta mangiando vegetali di ogni famiglia, cotti e crudi: cicoria, catalogna, cime di rapa, cime di zucca, borragine, cavolo, carote, pomodori... Per la verità non mi sono mai fermata nemmeno davanti ai molluschi e ai crostacei nè alle lumachine di campo raccolte e "trattate" dalla suddetta nonna. Ora però le lumache non mi sentirei piu' di mangiarle...

La mia alimentazione a casa è per lo più mediterranea, tende al vegetariano ma non come vocazione ragionata ambiental-animalista (campo e scelte in cui non è mio ruolo addentrarmi), prediligo cereali, legumi, ortaggi, uova e pesce.
In cucina ho un approccio da piccolo-chimico più che da cuoca-provetta, mi diverte sperimentare e faccio davvero fatica a seguire una ricetta alla lettera, ammetto che spesso questo penalizza il risultato.
E' una cucina elementare, che privilegia i sapori puliti e poca manipolazione.
E visto che quando cucino generalmente ho fame...di solito prevede pochi passaggi, altrimenti mi annoio.

L'esperienza del cibo è viscerale e deve coinvolgere più sensi possibile.
Per questa ragione Sapore, Colori e Testura sono gli elementi su cui mi concentro sempre.

Perchè Cibo ForMe?
Perchè racconto l'esperienza soggettiva del cibo passando attraverso le forme che la mia quotidianità assume.


La madre di tutti i miei pasti di infanzia:

pasta e cime di rapa (sto lavorando sul tentativo di fare una foto prima di mangiarla. Ad oggi missione impossibile)
pane al pomodoro


regole fondamentali per il perfetto "pane e pomodoro":

Pane: la Ciabatta è perfetta. Comunque deve essere croccante tendente al duro. Vecchio del giorno prima sarebbe stato l'ideale, ma se lo si compra al supermercato, con tutte le porcate che ci mettono per conservarlo, difficilmente si secca, ma si ammoscia. Orrore. Lo si taglia e se è troppo asciutto si bagna l'interno con qualche goccia d'acqua.
Pomodoro: maturo e succoso, a temperatura ambiente. Il cuore di bue è il mio preferito, a prescindere dal succo. Se ne taglia un pezzo (non a fette) e lo si "spreme" sul pane come fosse mezzo limone, condire con olio e sale. Chiudere e pressare leggermente. Gustare.
Olio: ovviamente extra vergine, non piccante e profumato.
Sale: grosso o in fiocchi, che adesso va tanto di moda.

Foto e descrizione non risultano invitanti forse, anche per l'essenzialità degli ingredienti che lo rendono banale. Ma aspettate il tempo dei pomodori veri, aspettate un pomeriggio di sole e un appetito che chieda sostanza e freschezza, questa esperienza risveglierà i sensi e l'amore per i sapori puliti e vivaci.