Evviva la cucina mediterranea! ;)

Mentre scrivevo sulle proteine ho sentito nascere in me il sacro fuoco della ribellione.
Diligentemente soffocato.
Tuttavia, come dotata di proprio arbitrio, questa idea si è imposta prendendo forma leggibile, peraltro in un contesto a lei quasi estraneo: "Innanzitutto va detto che in casa sono quasi banditi i carboidrati...".

Il vero problema è che ci sono alcuni aspetti del piacere di mangiare che non possono essere trascurati, uno su tutti quello della condivisione. Non condividere la tavola e il piacere che ne deriva con chi ami è un'esperienza tronca. Forse non è così per tutti, ma io funziono così.
Il rito che rappresenta la scelta del piatto, la preparazione degli ingredienti, e ancora l'attesa di vederli insieme prendere una nuova forma e, in fine, verificare l'aspettativa che i profumi hanno creato, in una situazione di solitudine sono meno coinvolgenti, meno appaganti, hanno meno significato.
Soprattutto per quei cibi che sono rari nel nostro piatto.
Quindi in questi giorni ho ignorato il veto sui carboidrati e ho fatto una doppia pasta. Yummy!
Ecco la prima.

Rigatoni Mediterranei: cereali, legumi, verdura e pesce (ok, alici sott'olio, ma è sempre pesce azzurro).
Scusate le foto gialle, per la fretta, ho sbagliato luce :(




























Per due persone
Un piatto di cime di broccoli
Un bicchiere di pomodorini secchi
Mezzo bicchiere di ceci bolliti
4 alici sott'olio
Mezzo pomodoro
Mezzo bicchiere di pan grattato
Olio
Aglio
Pasta a piacere, meglio se corta.

Sciacquare sotto acqua corrente i pomodori e lasciare in ammollo pochi minuti, scolare.
Scaldare dolcemente una padella con le alici, aglio e un cucchiaio d'olio EVO (ext.verg.oliva), quando le alici si saranno sciolte versare i pomodorini secchi e il pane. Alzare leggermente la fiamma e fare tostare il pane mescolando continuamente. All'occorrenza versare un altro cucchiaio di olio. Aspettare che si raffreddi in padella e travasare in un piatto, lasciare un cucchiaio di briciole e l'aglio nella padella.

In una pentola capiente portare a bollore acqua salata, versare la pasta e 5 minuti prima di scolarla versare i broccoli nella stessa pentola.
Attenzione: la pasta andrà scolata molto al dente, a quel punto in cui di solito si dice "ancora un minuto ed è pronta".
Non cambiare la padella, aggiungere un cucchiaio d'olio e tagliare il pomodoro fresco a tocchetti.
Al momento di scolare la pasta versare il pomodoro fresco e i ceci nella padella ben calda.
La pasta NON va scolata E POI travasata in padella, ma va versata direttamente dalla pentola di cottura nella padella col pomodoro e i ceci, con l'aiuto della schiumaiola. Non preoccuparsi di spostarla senz'acqua di cottura, anzi, l'obiettivo di questa procedura è proprio quello di portare con sé del liquido (ricco degli amidi rilasciati) per aiutarci a mantecarla e finirne la cottura, mescolando continuamente. Se si asciugasse si può aggiungere altra acqua.
Il condimento di questa pasta è molto asciutto, se non ci si aiuta così la pasta risulta secca in bocca e non è piacevole.
Servire e completare con una spolverata di granella.

Se siete attenti ai consumi di carboidrati complessi potete gustare i sapori di questo piatto seguendo la stessa procedura ma senza pasta. Contorno gustoso, successo garantito.































Apero' time.

"...non ti avevo detto che c'era Pino a cena?"
"Mmm. No."

Fss.fss.fss. (rumore di mani che si sfregano).
Pino non lo conosco, sarà un'ottima cavia, niente insalata stasera!

Tra l'altro poi ho scoperto che è anche un ottimo cuoco, che se lo avessi saputo prima avrei fatto una pasta al pomodoro. Senza infamia nè lode, ma decisamente meno rischiosa. Il fatto è che non potevo uscire causa 'esperimento in forno'. E così ho tirato fuori il merluzzo dal freezer e mi sono immaginata strada facendo un piatto dai profumi asiatici ma delicati, lime, citronella, menta...intanto salto le melanzane in padella, poi le sfumo col lime, qualche foglia di menta...e l'okra come la faccio? (la brucio) al forno!
e così via.
Solo che tra un delirio e l'altro alle 8 pm non c'era niente di pronto, nè un piano da seguire, il pesce era ancora congelato e sono rientrati a casa Pino e il commensale minacciando di uscire a comprare delle birre "che intanto beviamo un aperitivo, perché sicuramente non è pronto".
Cosa abbiamo imparato?
- che il commensale ti ha preso in castagna.
- che se hai gente a cena un minuto per pensare lo devi spendere.
- che devi inventare veloce degli stuzzichini per l'aperitivo e guadagnare tempo.

Eccoli, tra gli altri:
- chips di parmigiano con semi vari (nella foto versione a sesamo, senape e sedano)
Vedi alla fine di questo post la procedura.

- salsa piccante con crostini
Affettare sottilmente del pane (anche vecchio) e farlo tostare in padella.  In un pentolino caldo mettere un filo d'olio e far saltare per 30 secondi del pomodoro tagliato a piccoli pezzi con un spicchio d'aglio e del peperoncino, se
c'è, anche qualche fetta di peperone. Sale. Lasciar raffreddare nel contenitore di servizio.































- sfoglia di verdure
Affettare sottilmente le verdure e aggiungere a dei pomodorini in un piatto fondo, condire con sale e olio e mescolare. Preparare la pasta sfoglia (intendo dire "tagliare dei rettangoli di quella pronta" ) e accendere il forno a 200°. Disporre sui quadrati le verdure e infornare (ridurre la temperatura a 180°)  fino a che la pasta sia dorata. A fine cottura aggiungere dei pezzetti di formaggio di capra.

































Per amor di completezza.
Il merluzzo l'ho fatto saltato in padella con dei pomodorini e ho servito poi in piatti di coccio con le melanzane (menta / basilico) e con l'okra (lime / peperoncino). Non era male al palato, ma neanche degno di nota e bruttino da vedere.
E prima una frittata girata (prima sul fuoco, poi al forno e servita capovolta) con zucchine e basilico. Lo so che non si mescolano proteine diverse ma quello offriva la dispensa.
Tortino al limone e biscottini al burro come dolce (meno male che li avevo pronti, cfr. 'esperimento in forno').
Pino si è accontentato, del resto è persona di buone maniere e certo non mi ha detto il contrario, ma la prossima volta tocca lavorare con impegno.

Questo è un laboratorio!

Mi diverto a giocare ai fornelli come i bambini con la sabbia e il secchiello. E ai bambini non gli puoi dare una planimetria per costruire il castello di sabbia. Non a quelli di quando ero bambina io, oggi forse c'è un'app che te lo fa fare. O_o  .bho.
Comunque io così.
Guardo in frigo, guardo le foto di ricette sui miei tre libri, leggo qualche procedura e quando sono confusa a sufficienza cerco di replicare "qualcosa di simile", con le risorse fisiche e cognitive a mia disposizione. Per prove ed errori.
Innanzitutto va detto che in casa sono quasi banditi i carboidrati (non da me Cielo!), e poi ci sono un paio di cosine che proprio non riesco a  fare...tipo usare il burro e lo zucchero. Quando li visualizzo nelle loro quantità di, chessò, C E N T O grammi mi viene un brivido di paura. Un'enormità. E così mi ritrovo a pesarne 100 (ma baro e diventano 80) e ad usarne meno (che diventano 60) e il mio dolce fa schifo perché non è dolce.
Oggi sono diventata grande e mi sono assunta la responsabilità dei miei 100TONDI grammi usati tutti.

E mi è venuto un interessante tortino tipo tarte au citron, che non era male, anche se ho ecceduto con il zeste. L'errore macro e decisamente evidente riguarda la cottura, va interrotta prima che la crema si crepi, qualunque sia la serie tv che vi sta ipnotizzando...

torta al limone
Per la base:
Semola di grano duro 120 gr
Burro a temperatura ambiente 60 gr
Zucchero semolato sottile 50 gr
Tuolo uovo 1

In una ciotola unire:
farina e burro (lavorare con le mani fino ad avere delle briciole) tuorlo e zucchero.
Lavorare grossolanamente e formare una palla che avvolgerete nella pellicola. Far riposare in frigo almeno un'ora.
Foderare il fondo di uno stampo con uno strato sottile di pasta, semplicemente pressando l'impasto con le dita, e infornare a forno caldo (200° poi abbassato a 180°) fino a che la superficie diventa leggermente dorata.
Con le quantità indicate si riescono a fare almeno tre tortine del diametro di 11 cm, ognuna delle quali serve tre porzioni. Io ho usato degli stampi in silicone.


Per la crema (per uno stampo):
Limone succo 1
Zeste (la scorza) 1 (io ne ho usati due ma sono troppi)
Uova 1
Zucchero 15 gr
Farina 20 gr

Ho unito zucchero e uova, il succo e il zeste e per ultima setacciata la farina. Versato il composto nello stampo sopra la base che nel frattempo si è raffreddata leggermente. Infornato a forno caldo 170° per circa 15 minuti. L'idea era quella di valutare la cottura semplicemente muovendo lo stampo, a crema solida era cotta. Sono arrivata tardi. Il resto è storia.

E cosa ho fatto con la pasta restante?
Altri monolocali di sabbia.
Biscottini semplici o con semi di cumino.
Gelatina alla pera con biscotto e cioccolato.
Gelatina di pera.






Proteine? chi, io?!

Non so se si è intuito :p che ogni tanto mi prende una fissazione e per qualche giorno non mi scollo da lì. Può essere un ingrediente, un componente, un'idea...adesso siamo nel ciclo delle proteine.
Carne a casa ne mangiamo poca, e questo ormai è stato aaaampiamente detto, se la compro è solo da mio zio in Veneto (un po' scomodo ora) e quindi mi devo accontentare di fantasticare.

Se c'è una cosa che proprio non riesco a capire dei vegetariani/vegani è l'insistenza a chiamare le cose con la forma che ricordano della loro vita di onnivori. Mi spiego. La ricetta "calamari in salsa verde con bacon piccante" (ora, si capisce che è un esempio estremo!?) non sono calamari e non c'è bacon. Che va bene, intendiamoci, ma allora chiamala "involtini di riso con carota croccante"! Perché se io, che sono una qualunque, leggo il titolo della ricetta e penso ai calamari e al bacon posso già sentire il profumo del mare e il sapore pieno e affumicato della pancetta e se poi non ci sono, tra gli ingredienti, di cosa parliamo???
Eh!
La questione mi disturba.

Esistono però delle eccezioni. Tipo l'hamburger, che gli metti vicino la parola Vegetale e capisci subitosubito che i succhi e i sapori grassi della carne da lì non arriveranno. Ma lo sai subitosubito, il cervello non ha il tempo di simulare quello che si aspetta e creare così frustrazione di fronte alla realtà.

E visto che la mia amica ha detto che vuole rinunciare alla carne e io sono fissata con le proteine, faccio l'hamburger VE-GE-TA-LE. In versione baby.

Variante A (2 hamburger grandi)
Farina di ceci 50 gr
Acqua gasata 70 ml
Una rapa bollita grattugiata (secondo me anche una zucchina -cotta- o una mela piccola -cruda- possono andare bene)
sale

Setacciare la farina e versare poca acqua e la rapa grattugiata, incorporare. Lentamente versare l'acqua continuando a girare.
Il composto deve rimanere molto spesso. Cuocere a fuoco basso. Quando il composto si sarà rappreso a sufficienza per muovere l'hamburger girarlo e lasciar cuocere per almeno altri 5 minuti, sempre a fuoco basso.

Variante B (2 hamburger grandi)
Ceci bolliti 150 gr
Farina 3 cucchiai
Panna di soia 45 ml
Carota bollita 1/2
Cipolla 1/4
sale

Appassire la cipolla in una padella e frullare con gli altri ingredienti, decidere a proprio gusto quanto finemente.
In una padella con un filo d'olio versare due cucchiai di composto per ogni hamburger e dargli la forma. Lasciar cuocere a fuoco lento almeno 10 minuti per lato.

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panino farcito con solo verdure e proteine vegetali
Variante con i fagioli neri.
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La ricetta del pane al latte l'ho presa qui. Ho ridotto la quantità di zucchero.

























































































































Basta un poco d'amore


Penso a quando ti si presentano con dei contorni pietosi, con il cibo crudo o bruciato, quando arrivano piatti sgraziati e sommari, senza cura.

Sarebbe interessante capire quando hanno perso l'Amore.


























Patate bollite con la buccia, tagliate a cubetti appena tiepide, condite con olio, sale, erba cipollina in fiore, grani di senape e tanto amore.


Le Relais de Venise

Non so bene cosa ci stia accadendo, ma ultimamente sembra indispensabile reperire un ristorante dove mangiare della buona carne. Lo dico come fosse una bizzarria perché è diventato pensiero fisso nonostante si mangi carne rossa una volta al mese. Forse perché rara ci piacerebbe trarre massimo piacere da tutta l'esperienza: aperitivo-bicchiere di rosso-bistecca al sangue-dolce.
Abbiamo pensato che un ristorante specializzato in entrecôte (e solo una cottura) potesse essere la giusta risposta alla nostra richiesta di proteine nobili servite in a proper way.
Il tutto come segue:
un ristorante dal nome francese che richiama un luogo italiano, a Londra.
Ah, anche qui la simpatica abitudine FCFS (First-come, first-served, serviti in ordine di arrivo), tradotto: coda. E da qui (e da molto altro ahimè!) si vede tutta la mia crassa italianità che traduce la parola coda in "disservizio" e "fastidio". Ci si riconosce, tra noi meridionali dell'Europa, in particolare per coloro che interpretano la coda come "gruppo" o addirittura come "grumo" + "vediamo se ti frego e passo prima" (io no, ma ne vedo tanti...). Quanto avremmo da imparare su questo aspetto.
Anyway, compriamo una birra dal vicino bar-ristorante e ci mettiamo in fila con la santapazienza in tasca. Attendiamo 30 onestissimi minuti, piuttosto indolore considerando che il gruppo davanti a noi ha aspettato oltre un'ora.
Le relais de Venise restaurant in MaryleboneIl locale richiama una brasserie nell'arredo, ma ha le gondole disegnate alle pareti, l'ambiente è molto informale e frenetico, le cameriere sono tutte vestite uguali e sono molto gentili. Il servizio è velocissimo, ma avendo una portata nel menù non mi stupisco.
Ti viene chiesta solo la preferenza in termini di cottura, molto bello che abbiano aggiunto la voce francese Bleu (scottata, quasi cruda) prima di rare (al sangue), medium et done. Segnano la scelta sul coprimacchia di carta per facilitare il servizio. Hai diritto ad un bis, nell'attesa tengono caldo il piatto di servizio.


L'antipasto è un'insalata di lattuga con vinaigrette di senape.
La carne viene servita con frittes a fiammifero e LA salsa segreta, che senza essere esperta esperta, pareva ricca in burro, ed era a base di basilico. 

ristorante a Londra specializzato in entrecote
Cottura Bleu

Cottura Rare



Per finire è possibile avere una selezione di formaggi francesi e/o uno dei diversi dolci che propongono.

Due persone, due dolci, una bottiglia di vino, acqua: 42 sterline a testa.

Il sonno è stato piuttosto disturbato ma credo torneremo.
Con calma.
In autunno.


Quinoa 1.0_insalata

Semino piccolopiccolo, dotato di un certo fascino estetico, flessibile alle più diverse preparazioni, piacevole al palato e attenzione attenzione super nutriente! E non è neppure un cereale! Quindi niente glutine, alta digeribilità.
La quinoa è ricca di proteine (circa il 12%), ma anche di minerali e vitamine importanti. La sua coltivazione ha una storia antica, coltivata da millenni cresce ad importanti latitudini ed è molto resistente, non necessita quindi di particolari trattamenti.

Si cucina velocemente e si consuma calda come un risotto, in insalata o come ingrediente di preparazioni più elaborate.
Oggi l'affrontiamo easy. In tre varianti.


INSALATA PROTEICA VEGETARIANA_se abbiamo tempo





























  • Quinoa (un bicchiere colmo)
  • una zucchina piccola
  • ceci bolliti o farina di ceci
  • fave fresche (5 baccelli)
  • pomodorini (20)
  • peperone rosso e giallo (4 fettine ciascuno)
  • semi vari qui ho usato: chia seeds e semi di canapa e delle germe di grano, 1 cucchiaio cad.
  • avocado (1)
  • formaggio a pasta media (50 grammi)
  • lattuga (mezzo cespo)
  • fagiolini, nella foto sono taccole (100gr)

  1. (per due schiacciatine) In una ciotola setacciare 100 gr di farina di ceci e 120 ml di acqua gasata, una presa di sale e due cucchiai d'olio EVO ed emulsionare (mescolare) per un minuto. Scaldare una padella, aggiungere un filo d'olio sul fondo e versare la metà del composto cercando di distribuirlo uniformemente. Se l'operazione non riesce si può "barare" versando un primo mestolo e aggiungendo il resto del composto dove è rimasto il vuoto. In ogni caso meglio sbilenca che troppo spessa.Dopo un minuto il liquido si rapprende, con l'aiuto di una spatola cercare di sollevare i bordi e poi tutta la forma dal fondo, non girare. Abbassare la fiamma e lasciare cuocere per qualche minuto. Aiutarsi con la spatola e girare per completare la cottura sull'altro lato: dovrebbe essere abbastanza resistente da non rompersi. Se si hanno delle difficoltà la si può tagliare (la spatola è sufficiente per questa operazione, non usare coltelli sulla padella ;) e girare metà alla volta. Porre su una metà delle fettine sottili di formaggio e ripiegare la schiacciata, spegnere e lasciar raffreddare in padella. OPPURE aprire la lattina di ceci bio già bolliti e sciacquarli sotto acqua corrente.
  2. Lavare/spuntare/bollire i fagiolini. Io di norma li lascio al dente e croccanti. Sgocciolare e lasciar raffreddare.
  3. Bollire la quinoa in acqua salata. Generalmente uso molta acqua e la scolo quando il cerchietto bianco attorno al chicco è ben visibile.
  4. Lavare e asciugare la lattuga, tagliare le foglie a striscioline.
  5. Lavare e preparare le altre verdure: peperoni e pomodori e affettarli sottilmente, la zucchina e tagliarla rondelle sottili, sgranare le fave.
In una ciotola unire il tutto e condire, a parte servire la schiacciata di ceci tagliata in tre spicchi.

La fonte proteica è data da:
ceci, fave, avocado, germe di grano, fagiolini, quinoa, chia seeds e semi di canapa. Se si aggiunge, anche dal formaggio.




INSALATA PROTEICA VEGETARIANA_se NON abbiamo tempo






























  • Quinoa (un bicchiere e mezzo)
  • mezzo bicchiere di lenticchie a cottura rapida
  • fave fresche (5 baccelli)
  • pomodorini (20)
  • semi vari qui ho usato: chia seeds e semi di canapa e sesamo nero 1 cucchiaio cad.
  • avocado (1)
  • formaggio fresco (tre cucchiai)
  • melagrana (mezza, sgranata)

La fonte proteica è data da:
lenticchie, fave, avocado, quinoa, chia seeds e semi di canapa. Se si aggiunge, anche dal formaggio.


ALTERNATIVA RAPIDISSIMA_cuocere la sera prima ;)


Questa variante non rispetta la regola degli otto ingredienti ma ha un valore aggiunto, si può preparare la sera prima.
E mentre si stempera (mangiata fredda di frigo non fa bene...) ci restano quei 7 minuti necessari per fare i crostini al parmigiano che daranno all'insalata la grinta necessaria per darci il giusto godimento.

  • Melanzane alla griglia o saltate in padella con qualche foglia di basilico 1 intera
  • Pomodorini 25 lavati alla veglia
  • Fagiolini bolliti (teniamo sempre la verdura al dente!) almeno 150 gr 
  • Quinoa bollita in acqua salata
Per i crostini
  • Parmigiano grattugiato (comprato intero, poi grattugiato) circa 4 cucchiai
  • pepe nero o rosa, semi di cumino, pane grattato
  • padella antiaderente liscia
In una ciotolina incorporare al formaggio gli altri ingredienti: qualche macinata fresca di pepe, un cucchiaino di semi di cumino, un cucchiaio di pan grattato. Scaldare bene la padella e toglierla dal fuoco mentre si distribuisce il mix in mucchietti, una generosa presa ognuno, l'equivalente di un cucchiaino colmo, ma fatto con le mani viene meglio. Prima di rimettere sul fuoco appiattite leggermente il mix col dorso di un cucchiaio. Lasciate sul fuoco qualche secondo, appena i crostini diventano dorati togliere dal fuoco, staccarli dal fondo della padella con una spatola e trasferire tutto su un pezzo di carta assorbente per la cucina. 

Aggiungerli all'insalata solo prima di andare in tavola, altrimenti assorbono l'umidità perdendo croccantezza.


Enjoy!










Questa volta il pollo non lo spenniamo

Io mi reputo ancora una turista.

Uno che conosce la propria città sa elencare almeno un ottimo ristorante per categoria/cucina/quartiere; ha identificato il parrucchiere - quello di fiducia che non ti castra la testa e che ha un prezzo ragionevole; sa dove comprare qualunque cosa (i ceselli per intagliare la carta, il silicone per fare gli stampi per la pasta di zucchero, la vernice antitarme, la foglia oro, le piante per il giardino e i vasi per le piante, timbri personalizzati e molto altro); soprattutto ha un numero di emergenza per ogni categoria artigianale (idraulico, elettricista, fabbro, falegname).

Non sono una dilettante, ma sono ancora una turista. E come tale ho la sindrome.
"siamo dietro a Liberty. questo è un posto per turisti. mangi male. ti spennano. mi frustro"

A volte è vero, altre mi rendo conto che siamo semplicemente in una città immensa con tanta gente che l'attraversa.
Per solidarietà a chi arriva a Londra e proprio non resiste e si lascia risucchiare dal triangolo Regent St-Carnaby-Liberty vi consiglio questo:

Flat Planet, Great Marlborough Street
Lasciate Regent's St alle vostre spalle, Liberty e Carnaby St alla vostra destra e proseguite, è il primo negozio sulla destra, fa quasi angolo.
Ha un look un po' spartano che migliora di mese in mese, ma è molto accogliente e piacevole. Per un pranzo veloce e cheap da turista d'assalto è il luogo ideale.
Banditi coloro che non amano l'aglio perché credo ci sia ovunque. Sarà per quello che mi piace?

snack bar vicino a Liberty serve pane piatto tipo pita condito


Fanno delle insalatine e...come chiamarli...bhe, allego materiale illustrativo:
Pane arabo al pollo marinato al limone

Pane arabo con cous cous, hummus, tzaziki, pollo speziato





Nuova Vita agli spinaci

La mamma nel frigo ha sempre il latte e le uova, che fa le torte per le merende.
La macellaia ha gli odori e le patate, per lo spezzatino invenduto.
Alla fornaia basta un pomodoro maturo.
Il problema è che non puoi sempre avere tutto a portata di mano, né puoi correre a comprare mezzo chilo di uvetta perché hai due foglie di spinaci e ti viene in mente di farli alla romana (pinoli e uva passa, appunto).

E si fa' con quello che si ha.

E quando dimentichi in fondo al cassetto del frigo quegli spinaci piccoli e croccanti che volevi mettere nell'insalata e li ritrovi un po' appassiti provi a ridargli nuova vita e nuovo scopo. 

Per tre persone
Frutta disidratata (uvetta ma anche prugne, quello che avete purché dolce) due cucchiai
Frutta secca oleosa/semi (pistacchi, zucca, pinoli, noci, noccioline americane) due cucchiai scarsi
Spinaci baby (o classici, ma richiedono una cottura più lunga) 500 gr 

Far rinvenire (reidratare) la frutta in un bicchiere di acqua tiepida e nel frattempo lavare gli spinaci. In una pentola capiente (o padella) scaldare un filo d'olio con uno spicchio d'aglio (che poi toglierete) e versare gli spinaci, dare una rapida (ma delicata) mescolata, aggiungere i semi e la frutta (strizzata dolcemente), aggiustare di sale, servire. Lo spinacio si cuoce in pochi secondi.

E' proprio il caso di dire: tutto qui.
spinaci saltati con frutta secca e oleosa
Uva sultanina e cranberries (mirtilli rossi), semi di zucca, pistacchi pestati, semi di girasole.































Macché a dieta...


POST IN MOVIMENTO


"Cosa mangi stasera?"
"Insalata"
"Ancora? Ma siete sempre a dieta??"

Mh. Non esattamente...

Il punto è che noi si mangia quasi sempre insalata + "X" a cena. Ma se l'insalata fosse solo l'erba verde del vicino (prato) potremmo esser già morti di stenti da mo'. L'insalata in questione deve possedere almeno 8 diversi ingredienti per poter rappresentare un pasto che dia una qualche energia spendibile e una discreta soddisfazione al palato.

E poi c'è quella variabile X che all'occorrenza integra nutrienti e piacere se l'insalata è scarsa. A volte la fantasia non basta. E poi chi se li mangerebbe i miei esperimenti?

Ingredienti base sempre* presenti in cucina:

insalata verde (lattuga, spinaci, foglie di senape, pak choi).
semi (girasole, zucca, lino, sesamo, chia, canapa)
frutta oleosa (mandorle, noci, olive taggiasche, avocado) e disidratata (uva sultanina e albicocche)
frutta fresca (mela verde, pera)
bacche (goji)
cereali (quinoa, amaranto, miglio, orzo, farro) e germe di grano
legumi (fagioli, ceci, lenticchie)
verdure fresche (pomodori, carote) e zenzero
verdure cotte (zucchine, melanzane, barbabietola) e patate

croccantini israeliani
formaggio di capra fresco/stagionato o crostini di parmigiano
seitan
tofu
cubetti di pollo/tacchino
alici sott'olio


* E poi uno dice 'oggi non cucino, faccio un'insalata...'

Insalate con Quinoa
Insalata di capra caldo e lamponi




To be continued...








Camden Lock

L'ultima volta che avevo visto Camden era stato 8 anni fa e già allora mi aveva deluso rispetto alla visita precedente. Ripetitivo e confezionato a misura di turista, è stato di recente ampliato e ristrutturato e molti negozi indipendenti sono stati sostituiti da catene. E' uno di quei mercati dove andare quando il mercato non c'è, per poter gustare la struttura e le poche attività interessanti che sono permanenti.
Oggi Camden non è più un mercato settimanale, ci puoi andare anche di giovedì, e lo consiglio, a volerlo proprio fare...

























Perché in realtà la cosa veramente bella da vedere qui sono i canali e interessante è fare una passeggiata lungo il Regent's Canal, che collega Camden a Regent's Park e corre poi fino a ovest. Io l'ho fatto a ritroso, da Little Venice (a nord di Notting Hill) a Regent's Park, in una giornata di febbraio in cui non avevamo ancora capito che quella non era vera Inghilterra, che il sole piazzato sul cielo blu e quella mezza giacchetta non sarebbero stati 'per sempre'...ma se l'Inghilterra non fosse così, Londra non avrebbe lo stesso fascino, le case sarebbero bianche e blu e l'erba giallo paglia.
E invece:
Regent's Canal

Little Venice




Coccoliamoci con la Raclette

Freddo, pioggia pungente, vento, umido come solo il lungo fiume può essere.
You deserve a treat!
II Borough Market è una tappa imperdibile per tutti i foodies del mondo... ma anche per tutti gli altri!

borought market
Per oggi accontentiamoci della Raclette, formaggio fuso (viene fusa direttamente la mezza forma sotto al grill) e colato espresso su patate fumanti, pepe macinato a fresco. Perché in questo paradiso ognuno porta la propria bandiera con fierezza e non ci sono approcci sommari o disinteressati, è tutto preso molto sul serio.

borough mrket

Moro

Verrebbe da pensare che ci siamo fissati con la cucina iberica...
Credo sia solo un caso, ma su questo ristorante ci fissiamo di sicuro!



Il ristorante si trova in Exmouth Market, a nord di Chancery Lane o Farringdon, dove nei giorni settimanali si svolge un piccolo mercato di cucina. E' un piccolo quartiere con negozi indipendenti e diversi ristoranti. Se siete di passaggio, e al Moro non c'è posto, proprio accanto si trova il fratello piccolo, il Morito, tapas bar. Oppure provate il Madcalf (così poi mi dite com'è), anticamente una macelleria oggi trasformata in cucina inglese.
Se siete interessati al modernariato vi suggerisco inoltre il negozio di arredamento GN Furniture, proprio di fronte al Moro.

Ambiente piacevole, servizio veloce, personale gentile e disponibile. Consiglio vivamente la prenotazione nei fine settimana. Due portate a testa (un antipasto o un dolce + main course), una bottiglia di vino: 38 Sterline a testa.
mojame
Mosciame (pesce salato secco) di tonno, fave e rucola con zaatar. Piatto poco elaborato, ottima qualità del prodotto.

cuttlefish
Seppia con asparagi e delicata maionese. Il calamaro era morbidissimo, ottimo piatto.
agnello
Agnello. Carne morbida, sapori corposi e pieni. Un piatto di grande piacere.




























Branzino alla griglia, okra e melanzane fritte, menta e melagrana freschi, su letto di yogurt. E' grazioso a vedersi, delicato ma saporito al palato. Buonissimo.






























Sgombro alla griglia con verdure e prosciutto. Un piatto ricco e molto saporito, per chi ama i sapori intensi.

































 I dolci non mi hanno stupito. Gelato al malaga e una torta al cioccolato amaro e albicocche (un po' aspre) su yogurt acido, troppo poco dolce per essere un dolce









Off Portobello

Quello che mi fa innamorare ogni giorno di questa città è la sua capacità di incuriosirmi senza sosta. E di far nascere emozioni e viaggi da dettagli impolverati.
Dietro le porte, nei vicoli, sotto le scale, sui tetti, gli odori, i volti... senza sosta.

Se andate a Portobello Market spingetevi oltre il cavalcavia, in Golborne Road. Qui si trovano un paio di negozi di anticaglie più o meno bislacche, un tipo strano e alternativo che ammassa resti vari, un esperto di camini e tra gli altri, c'è un negozio (al civico 86) che vende arredamento e abbigliamento dal sapore un po' noir, perfino il commesso, col broncio e quel suo accento da spia russa contribuiva a colorare di storia questa grande stanza dai muri decorati di piastrelle e il mosaico bianco-nero a terra. Era una macelleria. Secondo me primi '900. Meravigliosa.






























Un freddo terribile e una fame atavica. Per fortuna eravamo a un metro da Pizza East.