Zuppetta con piacere

Sono settimane che faccio la splendida con mia suocera perché sto ingozzando il commensale di tutte quelle cose che fin da piccolo non ha mai mangiato e rappresentavano un ostacolo alla felicità familiare.
In generale tutte le verdure cotte tipo carote, verza, cavolfiore, coste, zucchine... Praticamente il 98% di ciò che comporrebbe la mia alimentazione base se non avessi da sfamare lui e il blog.
E' stato un processo lungo, che non si creda io non sia passata attraverso momenti di ribellione e lotta.

Ma il successo è arrivato, sono addirittura riuscita a sentirmi ringraziare perché la mia 'dieta tipo' sarebbe salva prostata. Pensa te, ad averlo saputo prima!

E per dimostrare il mio commitment ieri abbiamo sdoganato i finocchi cotti e il cavolo.
Sono da sposare.

Zuppa leggera e gustosa, salva la linea, il sorriso, il portafogli e la prostata. ;)

Per due (con bis)
Finocchio 2 piccoli
Cipolla 1/2
Zucca chiara 1 piccola
Cavolo rapa 1/4
Patata 1

Per il crunch
Foglie di cavolo 2 (tipo cavolo nero toscano)
Aglio 2 spicchi
Pane vecchio, briciole di mollica
Peperoncino grani

Non serve spiegare come fare un minestrone da frullare/passare ma condivido solo due informazioni su come ho proceduto.
_Seguire l'ordine lessare-crunch-frullare. Lasciando il cavolo nella padella calda mentre frullate il calore continuerà ad asciugare le foglie mantenendo la croccantezza e, ovviamente, la temperatura.
_E' importante che i finocchi siano piccoli per ridurre al minimo lo scarto. Con dei finocchi molto grandi avremmo il problema dei fili presenti nelle coste più esterne, anche dopo cottura. Io ho usato due finocchi davvero piccoli, freschi e croccanti e soprattutto interi, con tutta la loro lunga barba attaccata, che useremo in parte lessa col resto, in parte saltata con il cavolo.
_Mettere la zucca nel forno intera a 150° per 20 minuti circa, quando la buccia si è ammorbidita raffreddare la zucca sotto acqua corrente e sbucciarla. Con la zucca cruda è più difficile da sbucciarla e si crea più scarto.

Ho frullato il tutto con olio a crudo, pepe a fresco.
E un cucchiaio raso di mascarpone. Tié.


La zucca che ho usato è questa, di forma leggermente allungata nel polo opposto al picciolo, grande meno di un melone; la polpa è compatta, molto chiara e dal sapore delicato.


USA p.s.

P.s. al post USA.
Ho fatto la conoscenza di un nuovo articolo della serie pop-corn, la pannocchia intera.
Come potevo non prenderla e condividere la scoperta? Ve l'ho presa rossa, per puro amore della scienza.

Costa £ 2.50, non li vale affatto perché nel sacchetto il pop-corn scoppiato rimane umido.
Tutti bio tutti 'save the planet' e poi ti danno sempre kg di packaging, questi si fanno al microonde nell'apposito sacchetto fornito.
E ho avuto la risposta in merito alla questione OGM, la pannocchia in oggetto è dichiaratamente GMO free.

Guarda che popòp di corn!
Ho esagerato con la foto? ;)

Non lo trovate particolarmente bianco? Merito del forno a microonde e l'assenza di grassi o merito della qualità di mais?


pop corn di mais rosso da pannocchia intera scoppiata al microonde

Per grandi e piccini. Per grandi di sicuro.

I bambini.
Io bambini non ne ho. E questo, nella percezione degli stessi, crea un grAnde divario rispetto alla percezione di una mamma/zia che ha dei figli suoi/nonna.

Lo sapevo sulla carta e adesso lo so anche sulla pelle.
O meglio sul divano, sul cuscino, sul muro, sullo specchio...O_o.

In verità quelli che sono stati qui sono due angioletti biondi. In verità biondi angioletti intendo. E nonostante la fatica ad acclimatarmi ai suoni e allo sbrodolo sul e sotto il tavolo, ora che sono ripartiti mi mancano da morire.

Non avrei mai creduto di affezionarmi tanto a due mezzi metri (in media) dotati di slimer congenito.

Nel disperato tentativo di pensare ad un dolcetto che non fosse portatore di soffocamento per il più piccolo mi sono cimentata nel riso al latte. Cementata anche. Perché è talmente appiccicoso e dolciastro e profumato che ai bambini non ne è arrivato nemmeno un cucchiaio. Magnato io, sorry.
L'istinto di maternità lo lasciamo per domani.

riso cotto nel latte con zucchero e vaniglia
Per due (golosi)
Riso arborio 70 gr
Zucchero semolato 40 gr
Latte intero 650 ml
1/2 bacca vaniglia

In una casseruola antiaderente mettere tutti gli ingredienti e portare ad ebollizione per 5 minuti.
Abbassare il fuoco e lasciar sobbollire lievemente per 25 minuti girando spesso. Accendere il forno.
Trasferire il pastone in una pirofila da forno e cuocere a 150 gradi per altri 20/30 minuti.
Lasciar raffreddare (o no) e consumare. In alternativa si può polverizzare la superficie con dello zucchero e infornare nuovamente col grill al massimo della potenza per caramellare la superficie.

Note tecniche:
-Io amo i semini di vaniglia sotto ai denti, per chi non li vuole consiglio di usare dell'estratto di vaniglia (non essenza o vanilina che sono fake).
Si può profumare ulteriormente/diversamente il dolce con fiori d'arancio o petali di rosa: inserire un cucchiaio di fiori in una garza sterile da farmacia e chiuderla con dello spago da cucina. Aggiungere il 'fagottino' al latte dopo la prima bollitura vivace, per evitare che il calore eccessivo alteri e riduca i profumi rilasciati.
-Ho provato a farlo anche con il riso carnaroli, ma non si ottiene lo stesso risultato.
-La ricetta prevederebbe 50 gr di zucchero ma io lo trovavo stucchevole e ho ridotto a 40 gr.
-Anche il 'grado di umidità' può variare, nella foto è molto asciutto perché ho usato solo 500 ml di latte, la ricetta ne prevede 1700 su 100 gr di riso. Dopo varie prove il mio livello ottimale è con 650/700 ml, si conferisce la giusta cremosità. Attenzione che, col passare del tempo (anche poche ore), il dolce si asciuga molto.

A lezione da 'Sbagliando si Impara' (Cooking Tip): ho voluto sperimentare l'ultimo acquisto, la pistola lanciafiamme. ;)
Quando la usate per il riso al latte, crème brulée o whatever la superficie del dolce deve essere liscia e omogenea, altrimenti quello che non è ricoperto dallo zucchero si brucia.

La ricetta da cui prendo spunto è del delizioso Chef Rymond Blanc



Cuoricini cuoricini cuoricini, ciao cuccioli della zia!!


Il mio panino: quel bugiardo di uno smilzo.

Come non partecipare ad un contest che ha per oggetto un panino!

Devo dire che ero incerta sulla tipologia di panino da proporre. Lo faccio 'maiale', lo faccio 'sano ma con gusto', punto sull'estetica (mh, mi manca poi il fotografo...), punto sulle materie prime (mh?)...
Poi la fame, buona consigliera, ha scelto per me. I soliti fondi di frigo regalano abbinamenti incerti e sospetti, ma quando riescono bene... Sono sopra le aspettative!

Io sono snella, snella non ha valore estetico, indica solo una figura allungata.
Tanto allungata che da piccolina ero una di quelle ragazzine con le gambe lunghelunghe e magremagre come il cantagallo di Robin Hood, ma senza grazia. Quella sempre in ultima fila in classe, quella che "sei una tavola ahahah" ("stai zitto salamino beretta!"), quella che i pantaloni ''in vita ok, ma non sono un po' corti?'', quella con ''le braccia troppo lunghe'' per questa giacca. Mh, questo anche adesso.
Un' Olivia insomma, tutta lunghezze e naso. Ecco, io Olivia mangio come un porco. 
Ho fatto coming out_alimentare.

In generale mangio molto o di continuo, dipende da cosa sto facendo. E mangio bene aggiungo! Tanta verdura, (quasi) solo di stagione, pochi grassi animali etc etc.
Ma mi piace anche mangiare bene come sapori, dove 'bene' va tradotto in 'trarre piacere'.
Senza entrare nel merito di tutte le sue sfumature personali e soggettive vi invito ad immaginare una persona a dieta.
L'aspetta per pranzo una ciotola elefantesca di insalata e verdure miste crude, un cracker, due cucchiai d'olio di semi e aceto di mele (è un esempio, chi mangia così non conosce le esigenze del corpo e della mente e a-mio-modestissimo-e-più-delle-volte-sbagliato-parere, sbaglia).
Prendete la stessa insalata, sostituite il cracker con una fetta o due (ok, trasparenti) di pane vecchio tostato a secco con aglio e rosmarino e aggiungete alla verdura un cucchiaio di pancetta croccante a cubetti. Differenza calorica pari a bho, 30 calorie? Ma l'insalata cambia faccia. E la vita cambia faccia.

Con questo, cosa voglio dire? Che il maiale non tradisce mai, poco, usato in modo mirato, aiuta a simulare il piacere di un pasto ipercalorico e ricco senza che lo sia veramente.

E ogni tanto me ne f****sega (cit. ;) dell'abbinamento di proteine diverse.


panino farcito pomodorini cipolla pancetta formaggio spalmabile
Ovviamente è mezzo panino perché ho dovuto fare una prova, prima di fotografarlo, per essere sicura fosse buono!




Il fondo di frigo e la dispensa offrivano:

per la salsa
residuo di formaggio spalmabile _un cucchiaio
rafano fresco grattugiato _un cucchiaino
sumac*, semi di papavero, semi di senape _una presa per tipo
basilico _almeno 4 foglie spezzettate

il resto
pomodorini _7/8
pancetta a cubetti _un cucchiaio
cippollotto _uno

panino a piacere ma rigorosamente tostato F/R

panino farcito con pancetta pomodorini cipolla
In un piatto fondo mettere le fette di pomodoro con un filo d'olio, l'acqua di vegetazione che rilasciano è una delle più grandi risorse di sapore che conosco.
In un bicchiere mescolare con una forchetta tutti gli ingredienti della salsa e un filo d'olio EVO.
Nella griglia calda o padella far rosolare il pane da ambo i lati.
Affettare la cipolla e (soprattutto se è rossa, fissa il colore e lo rende brillante) bagnarla con qualche goccia di limone, in una padella antiaderente far rosolare la pancetta e dopo un minuto aggiungere la cipolla, se si attacca al fondo aggiungere qualche goccia di acqua fino a che la cipolla si sia stufata. Non aggiungere altri grassi.
NO sale.
Took with Instagram
Spalmare, farcire, addentare. Piacere.
Sembra un panino smilzo, ma dà il piacere di uno maialo. ;)

E' con
Quel Bugiardo Di Uno Smilzo
che partecipo al contest di Marco e Chiara:

http://unacucinaperchiama.blogspot.it/2012/08/sfida-olimpica.html






*E' una spezia dal sapore acidulo, il che aiuta le nostre papille a percepire maggiormente il salato permettendoci di non aggiungere il sale vero e proprio.



Il polpo è giusto!

Breve post di chiusura argomento.
Tanto per orgoglio, ché sembra che non ne faccio mai una buona... ;)

Una parte della bestia, era stato dichiarato, sarebbe finita nel freezer. Ma io le cose nel freezer le dimentico se non le consumo in fretta. Così già qualche giorno dopo ero tornata sul pezzo.

Questa volta sono stata bravissima. Ho seguito tutti i consigli e tutti i nonconsigli e devo ammettere che, anche qui, la pratica e l'esercizio hanno fatto la differenza.


Ho proceduto così:
inserito in una pentola ancora congelato e ricoperto di acqua acidulata, fatto bollire. L'ho lasciato raffreddare -come sempre- nel suo stesso brodo, ma a differenza del solito non ho aspettato che fosse morbidissimo, l'ho spento appena al dente.
Una volta freddo l'ho tagliato a pezzi non troppo piccoli e ripassato in una padella con olio, rosmarino, qualche foglia intera di prezzemolo e mezzo pomodoro a dadini. Fuoco vivace, l'ho lavorato come fosse sulla griglia. Salare dopo cottura, travasare in un contenitore.
L'ho servito tiepido, con della quinoa precedentemente bollita e fatta saltare nella padella appena usata per il polpo.



Midweek Treat

Il goloso regalo di metà settimana.
Piatto smart, iperveloce, low fat, ma di gran piacere.

Dopo il resoconto di ieri sulla disastrosa esperienza col coniglio mi sono sentita in dovere di stendere un velo colorato e piacevole su questo triste ricordo.
In dovere verso me stessa per essermi fatta tornare tutte le sensazioni orribili da cui non vi ho risparmiati. E poi questa è una di quelle cosine che vengono così bene, così...per caso...che non trovo corretto tenere tutto 'sto fondello per me. ;)

Come sempre, devo ammettere, gli abbinamenti meglio riusciti sono quelli che faccio a frigo aperto in preda ad una crisi di fame, parlando a tutti i resti del pasto precedente.
pan fried scallop on warm celery salad


Per 4 ho usato:
5 coste di sedano
un pugno di cappuccio rosso
mezzo porro
due spicchi d'aglio a lamelle
un cucchiaio di piselli (secchi, precedentemente bolliti, inutili)
abbondante basilico
dieci acini di uva bianca
4 capesante

Pulite e tagliate le verdure come più vi piace.

In una padella calda con poco olio saltare aglio e porro. Non devono imbiondire, regolatevi di conseguenza, il colpo di calore vivace aiuta a smorzare l'arroganza del porro, poi basta farlo appassire.

Dopo un paio di minuti aggiungere le altre verdure, che dovranno rimanere molto al dente. Il sedano cotto mi sa di brodo e poi è bello che sia croccante.

Solo qualche secondo prima di togliere la padella dal fuoco aggiungere il basilico spezzato a mano, aggiustare di sale e pepe, dare un'ultima girata e travasare il tutto in un contenitore, bagnare d'olio EVO a crudo.

Nella stessa padella, a fuoco vivace, mettere una punta di burro e qualche goccia d'olio, far rosolare le capesante da un lato, al momento di girarle aggiungere gli acini tagliati a fette.

Impiattare.
Va bene che le verdure non siano bollenti.

Lo giuro, vale.



Quella vecchia fattona...di Alice.

Post assolutamente vietato a vegetariani/animalisti/pubblico sensibile.

Non credo che le righe (senza foto) che verranno rispondano alle aspettative. Ma non sarà questo a fermarmi.

Il coniglio.
Smettete subito di pensare a quello nano con il naso a cuore del vs vicino di 13 anni 8 anni (a 13 ormai pensano già alle conigliette; ahh, che tempi di decadenza... :D), né pensate a quello bianco in ritardo di quella fattona di Alice.

Il tutto nacque quando la mamma del commensale venne a trovarci...
Io il coniglio lo a-do-ro, cotto. Mi ha sempre creato un certo turbamento vederlo crudo perché viene venduto in pezzi che si capisce che sono pezzi, ...come dire, che è una bestia fatta a pezzi.
Mioddiol'hodetto.
Ecco. L'effetto è un po' questo. Pelle d'oca, brivido, piccolo picco di disgusto.
Avevo bisogno di un supporto, qualcuno di tosto che in caso di mancamento avrebbe potuto rianimarmi e sopperire alla mia assenza nutrendo il popolo. Così ho approfittato della presenza di mia suocera per fare questo acquisto.
Mia suocera fa troppo ridere. Bella signora, elegante e solare, racchiude in sé i residui di una delle sue vite precedenti, il camionista. Ottima cuoca, ma il più delle volte fa la scazzata e nutre il suo commensale di insalata e gamberetti (che lui odia). Soprannominata da mia cognata "fumetto" perché per ogni parola che 'non le viene in mente' fa un mimo di qualche minuto. Al polso porta un dono del marito che in carattere 72pt maiuscolo la descrive: ROMPIBALLE.
Insomma, una su cui puoi fare tranquillamente affidamento per gestire un coniglio morto.

L'ho voluto fare un po' alla ligure.
In marinata di acqua/aceto/aromi (rosmarino, bacche, cipolla, alloro, pepe in grani...) per una notte. Lo sciacqui, lo asciughi. Soffritto di sedano/cipolla/carota, togli il soffritto, aggiungo olio e fai rosolare il coniglio nella stessa padella per qualche minuto (per lato), versi nuovamente il soffritto e ci cali abbondante vino rosso, poi brodo. Fuoco lento. A metà cottura pinoli e olive taggiasche. Il coniglio è cotto quando la carne si stacca dall'osso.
E' stato uno dei più buoni conigli mai mangiati in vita mia. Ovviamente scomparso dal piatto prima di poter essere immortalato.

Lo volevo postare per pavoneggiarmi e così l'ho ricomprato.
Il giorno che sono arrivata al mercato in chiusura, quando ho fatto la splendida comprando il pesce a prezzo di saldi.
Bella galvanizzata e sicura di me ho chiesto al becàro di darmi un coniglio. Il tipo non alza nemmeno la testa e chiede al pescivendolo, suo vicino di banco, di prenderlo dalla cella frigorifera ché lui stava già pulendo l'attrezzatura. Il pescivendolo mi mostra un coniglio, intero, sottovuoto. Orrore. E poi mi si spaccano i coltelli!! Come C-oniglio lo taglio?

Je dico che il coniglio intero se lo tiene per su moglie.

Il pescivendolo apre il sottovuoto e me lo taglia con la mannaia in cinque pezzi che dai 9 metri ai quali mi trovo mi sembra possano andar bene.
In verità non lo pensavo affatto, ma non si può arrivare dalla gente a fine giornata, che ormai hanno chiuso, e fare pure la straccianinnoli.
Arrivo a casa. Apro il sacchetto, mi sale un fremito di orrore, Hiuf! La testa non c'è. Ma sono avvolta da una nube tossica, un odore acre, misto di selvaggina e bestia passata a miglior vita.

"'azz, l'altra volta non era così, metterò più aceto nella marinata". Sì, Sì, più aceto... -.-

Tiro fuori il coniglio dal sacchetto. Confermo che i 5 pezzi non erano sufficienti per fargli perdere la forma di coniglio.
E... non ho la forza di raccontarvelo... userò una fiaba.

[...] Quella rognosa della strega aveva chiesto al cacciatore di raggiungere la Bella Addormentata nel bosco e farla fuori, come prova del suo buon operato doveva riportare al castello il cuore della bella bionda. [...]
Io cacciatore.

Basti sapere che la birra non è bastata, ma sono stata stoica e ho affrontato di petto la situazione (ahahahah, di petto!).

Alla fine ho buttato tutto.
Non prima di aver provato a cuocerlo ed essermi impregnata le narici e gli abiti e la casa e la memoria di quel puzzo terrificante, perché l'odore acre e pungente di selvatico non è minimamente scomparso, né con la marinata di aceto e vino, né con la cottura, né con la preghiera e la 'candela profumata contro gli odori di cucina -extraforte'.

Domanda time: qualcuno mi spiega cosa può essere accaduto? Perché era così pestilenziale nonostante la marinatura?

Foto di proprietà Disney
Per affrontare simili imprese d'ora in poi chiederò supporto al bruco, già che l'alcool non mi aiuta più. ;)




Nota: spesso viene citata la storia di Alice nel paese delle meraviglie con riferimento all'effetto psichedelico di certe sostanze, qui, per chi interessato ad approfondimenti di neuroscienze, offrono una lettura clinica delle psicopatologie presenti nella fiaba. 



Nella vecchia fattoria...del mare.

Post NON adatto ad un pubblico animalista/vegetariano/sensibile.


In questa fattoria l'asino sono io. E voi mi dovreste (ve ne preeegooo) aiutare a fugare certi dubbi.

Mamma mia che schifo.
Vado in ordine di apparizione nella mia settimana.

_Il calamaro. La mia prima volta.
Volevo il polipo, ma non ne avevano.
Mi propongono uno squid. Me ne propone uno solo perché avevo appena chiesto 4 scampi e deve aver capito che non sarei stata eletta 'cliente dell'anno'.
Per la cronaca va detto che in Uk non c'è una reale distinzione tra calamaro e totano, sono entrambi squid. Come li distinguono non è dato sapersi. Il mio era calamaro.
Sappiate che cotanta scienza l'ho acquisita con ore di ricerca in rete, ma solo questo video ha definitivamente chiarito ogni dubbio.
La pescheria alle ore 5.30 pm stava già chiudendo e aveva messo in cella tutta la merce. Ho comprato 'sti 4 scampi e 'sto calamaro. "Devo fare il sugo alla pasta, è solo per dare un po' di profumo", ho pensato. Il marinaio mi ha fatto dare un occhio rapido alla bestiola già dentro al sacchetto un po' nerastro di inchiostro.
"Tanto lo devo lavare, no?".

Arrivo a casa e apro il sacchetto un po' nerastro di inchiostro e trovo un mostro lungo almeno 22 cm PIU' i tentacoli. Tutto intero. Viscidino, ma duro. Che mi guarda. E secondo me si muoveva. O forse stava solo scivolando dal sacchetto, ma io sono scappata in camera.
Non mi aspettavo di trovare il caciucco pronto, ma almeno la testa staccata e le interiora eliminate.

Ho dovuto aprire una birra.
Poi ho cercato un video che mi spiegasse come pulirlo. E un pezzo alla volta, sorso di birra, testa, sorso di birra, becco, sorso di birra, interiora, pelle...l'ho pulito. Era talmente grande che ho fatto la pasta per me, un secondo alla griglia e uno in umido per il commensale.
Paralizzata dall'enormità di quel viscidume non ho fatto foto. Ma sono rimasta affascinata dal profumo che aveva, anche da crudo.

Domanda time: l'inchiostro 'buono' è quello della seppia. Usate anche quello del calamaro? Come si usa l'inchiostro vero, quello che prendete dalla sacca del cefalopodo di turno?  Come si eliminano dal nero eventuali residui di sabbia?

_Il polipo. Sempre la stessa storia.
Polipo e patate bollite, ceci neri, paprika dolce e basilico.
Polipo e patate bollite, sono di casa.
Questa volta me lo sono fatto pulire, il problema è che il pescivendolo aveva solo delle bestie da 2 kg, che anche già pulite non sono proprio belle da vedere e toccare.
Ed era davvero grosso, grosso così non lo avevo mai fatto. Non era stato congelato, passaggio che ammorbidisce la carne chiedendo meno cottura, quindi ho letto che va battuto. Ô_o

Battuto?  O_O
Ok, preso il matterello di legno e senza guardare, né tirarlo fuori dal sacchetto gliene ho date. Mi veniva da piangere, ma ormai la testa era staccata,  non serviva a nessuno fare la sentimentale.
Lo so che il tappo di sughero nell'acqua di cottura non serve a nulla, ma neanche fare le corna al gatto nero aiuta, eppure...
Quindi: acqua acidulata, tappo di sughero, polipo intero, lascio bollire per almeno un'ora e mezza poi inizio ad assaggiare.
Il polipo secondo me è cotto quando è morbido, non gommoso. Se resta croccante sotto i denti misembracartilaginebleah! Non lo posso neanche dire.

Domanda time: come stracaspiterina si fa ad avere un polipo ben cotto, morbido, ma compatto? Cioè senza che la pelle si stacchi rendendolo poco attraente. 

_Baby Octopus. Novità anche loro.
Altro non sono che i moscardini. L'ho scoperto poi. Cioè, ho associato poi, i moscardini li conoscevo, anche se non li avevo mai cucinati. Questi li cito più che altro come esempio di economia e come tip per chi tra voi abita a Londra. Se volete del pesce, ma senza specifiche necessità, andate al mercato del sabato a ridosso della chiusura. Io vado al Borough Market (non vi ho mai parlato del Borough Market???!!! Usssignur!), il banco più grande che trovate, quello con le reti appese. Dalle 5.30 potete iniziare a chiedere un prezzo speciale sulle rimanenze, certo ci si accontenta della scelta, ma i prezzi possono diventare davvero speciali. Due settimane fa ho comprato 2 kg di scampi a 10 £!






























La Fattoria di terra arriverà a breve...







La cura di tutti i mali

C'è sempre un margine di rischio a pronunciare la parola 'parmigiana', scatena quasi automaticamente una reazione a catena di tipo emotivo che trova un epilogo piacevole solo se me la ritrovo nel piatto...

Credo di esser stata condizionata* da piccola a questa parola, come i cani di Pavlov (*condizionata = 
Del resto è cosa nota a quanti hanno l'abitudine di mangiare con me che io sono proprio come una bestiolina. Se mi tocchi il piatto, mordo. A meno che non sia stato precedentemente accomodato un assaggio o uno scambio.

E così, l'ho fatta. Abbastanza per mangiarne un po' e solo dopo l'assaggio fare una foto.
E non era niente male. Anche se devo dire che ho fritto le melanzane con due olii (di semi) diversi, in due tempi intendo, in due padelle e uno ha dato un miglior risultato dell'altro. Non so purtroppo fare l'associazione olio-risultato.
Mi sa che devo riprovare presto. ;)

Ah, sì, scusate, le melanzane fritte meritano un piccolo appunto.
La versione light della parmigiana con le melanzane fritte è:
mangiare prima un'insalatiera di lattuga e pomodori per aiutarsi a ridurre l'appetito e concedersi solo una piccola porzione di parmigiana. Perché la parmigiana senza friggere le melanzane, a casa mia, è come la storia (claim? slogan?) di quelle patatine puzzone, se non friggi la melanzana...'godi solo a metà'.

melanzane impanate e fritte, pomodori pelati, parmigiano grattugiato, mozzarella, basilico




























Piccola nota di economia domestica londinese.
Le melanzane costano dai 5 ai 10 euro al kilo. Fritte o non fritte, per la linea o per il portafogli, sono un lusso da concedersi di rado.