Taste of Milano

Sono sul treno per Milano, destinazione Taste. Mi trovo con Vale (salequbi) per l'ingresso di oggi alle 19.
Visto che non sappiamo se riusciamo a tollerarci per tutte quelle ore gradiremmo la presenza di qualcuno per spezzare l'aria... :D :D
Chi ci raggiunge???? Scrivetemi su ciboforme@yahoo.it che ci accordiamo!

Chi non Taste in compagnia... ;)


In attesa di parlarvene
un bacio a tutti e a presto!

5 luglio
Ah, si, non ne abbiamo parlato più...
L'anno prossimo, ok?

Ecchecca

He no!
Sono io quella che prova i ristoranti quanto cambia le mutande, sono io quella invasata col cibo, quella che gli cambia l'umore, quella che sono come i cani "non mi si tocca mentre mangio".
Tu sei il MIO commensale, perché IO ho deciso che lo fossi, altrimenti potevi restare marito per sempre.

Ma pensa te.

Va' a mangiare in un posto nuovo senza di me. Ok pover'anima, può farlo.
E' un posto fantastico, dice. Mi ci deve portare, dice.

La settimana successiva ci torna con altri colleghi. Al week-end gli propongo di andare, ma "no, dai, ci sono stato l'altro ieri". Fair enough...

Ma questo scambio si ripete poi altre tre volte. Ieri sera ho fatto la crisi nervosa e abbiamo prenotato, intanto però, per saziare la mia voglia di orientale, mi sono fatta degli spaghetti di riso.

Avevo chiesto tempo fa se qualcuno mi sapeva aiutare con la cottura degli spaghetti di riso.
Parlo di quelli di riso 100%, poco importa che sia nero o bianco.

Il problema mi si poneva se li volevo fare asciutti, dopo averli cotti in acqua si incollano e spappolano.

Oggi ho provato una nuova strada. Non li ho cotti.
Li ho lasciati a bagno completamente sommersi in acqua tiepida per circa mezz'ora e poi li ho spadellati velocemente con le verdure che avevo precedentemente cotto.

A patto di mangiarli appena serviti, non erano spataccatti e stavano ben divisi.

Ora però voglio sapere: possono definirsi cotti?


Verdure saltate con aglio, zenzero fresco, sugar snap, fave, un cucchiaio d'olio e un cucchino di miele millefiori. Non aggiungere sale. Sfumato con mezzo bicchiere di salsa di soya e spadellato 30 secondi con gli spaghetti.



E mo' te magno.


Gluttony and lust

Ho postato questa foto su Instagram,  così l'ho commentata e così ve la introduco:



Quando il Signore ha definito i peccati capitali, almeno per due di essi, stava pensato alla panna montata.


A me la panna montata piace in modo contenuto, come tutti i dolci e le cose eccessivamente grasse raramente mi viene voglia di mangiarle.

Ma quella dell'altra sera era perfettamente -casualmente- equilibrata in zucchero.
Era una panna montata soda, densa, fresca e saporita.
E poi ho scoperto che i semi di anice+dolce+frutta sono un mix a cui non so resistere.

La panna montata è il male.
Insieme alla Nutella e al caramello salato.
Non puoi fermarti, rigetti i moniti e ignori i sensi di colpa, sai che pagherai cara l'avidità con cui la trangugi e aspetti che il tuo corpo lanci segnali di aiuto, ma ora è schiavo, ancora per qualche voluttuosa cucchiaiata, di una chimica diabolica.


Ho dovuto prendere un alcaselzer e ringraziare (che non sia andata peggio).
Secondo me comunque è addizionata di qualcosa per renderla così. Ci mettono la ddroga. E' il male.

Io ve l'ho detto.

Di fumo e altri vizi

Siamo proprio agli sgoccioli.
Mercoledì parto e tornerò a Londra solo per inscatolare la casa e spedirla al lago.

Da qualche giorno sento il fiato sul collo del boia che si avvicina per tranciare i cavi sky e internet. Lascio la tv accesa tutto il giorno sperando che quando il segnale svanirà lo vivrò come un sollievo.
Anche se, inevitabilmente, non vedere le ultime puntate di Grey's Anatomy secca la pelle.

Alcuni canali, ho scoperto, ripropongono la stessa puntata di uno stesso programma diverse volte al giorno.
Tutte le volte che sono entrata in sala c'era thai-pasqualino-x che parlava di qualche piatto esotico.
Pure cambiando canale. Pur uscendo più volte di casa. Roba che nemmeno Jamie ha mai avuto un tale monopolio dei pomeriggi inglesi.

Lo ricordate che credo nei SEGNI? Quindi mi sono seduta ad ascoltare. Mi sono data 5 minuti perché, lo sanno anche i bambini, se hai sopra i 12 anni la tv al pomeriggio non si guarda.
Si accettano eccezioni solo per Beautiful fino a che Stefanie è in vita.


Visto che sono stati apprezzati i miei fallimenti ho pensato che questa potesse essere una buona dritta per chi volesse fare esperimenti del belino come me.

Ho affumicato un petto di pollo.
Il procedimento è come quello della cottura a vapore. MA al posto dell'acqua si mette sul fondo della pentola un grande pezzo di carta stagnola, ben aperto e contenente riso basmati, foglie di the e zucchero di canna. Poi pentola forata/griglia e coperchio.

Prima della cottura il petto va marinato (almeno) un'ora in frigo: (io ho usato) zenzero, aceto di riso, salsa di soya, peperoncino.
Asciugato con la carta da cucina e messo a cuocere per mezz'ora nella griglia, tutto chiuso e asciutto.
Troppo.

In effetti non mi ricordavo le indicazioni dello chef di sta-bacchetta. E poi esce un po' dalle nostre logiche cucinare all'asciutto. Bho. Ma come cuoce? Con che principio?

A vederlo fa la sua figura. E il sapore è interessante.
Ora mi resta solo da lavorare sulla consistenza. Questo tipo di cottura "a caldo secco" ha asciugato la carne in modo consistente. E' stato come mangiare del sughero. O forse come una borsa di paglia... non so, devo pensarci.
Come posso fare per tenerlo morbido? Aggiungo un po' d'olio alla marinata, che comunque deve essere più forte? Lo bagno d'olio prima della cottura? Magari lo faccio cuocere 10 minuti anziché 35? -.-

Non mi voglio arrendere, voglio riprovare, perché secondo me può regalare sorprese.
Oltre a quella di puzzare di quercia secolare.


Ho condito il super pollo con un'emulsione di olio, salsa di soya, harissa e more.


Degli altri vizi parlo domani.




Senza la granola non sei nessuno_i fallimenti

Ieri Valentina mi suggeriva di scrivere, ché le mancavo. :D :D :D
Ha detto, più precisamente, "non posti più, muovi il culo e scrivi almeno della torta"
(ndr riferendosi al post di Instagram, che nel blog appaiono qui a lato -->>).

E alla mia obiezione "ma la torta non è una novità" mi ha risposto che tanto leggere delle mie ricette non frega a nessuno.

x_x

Sono davvero caduta in un buco nero. No, no, non per le cattivere della Vale, che se non mi sfotte un po' temo non mi voglia più bene, ma perché sono davvero proiettata in una realtà parallela, non riesco più a scrivere.

Fin da sempre, quando devo fare una cosa che non amo affatto (eufemismo salva linguaggio da fascia protetta) mi ritrovo come... sospesa. E' difficile da spiegare quanto un sogno. Sospendo emozioni, progetti, fantasie e mi ritrovo catapultata senza danni al momento in cui 'tutto è finito', senza aver vissuto veramente la parte del percorso più 'sgradita'.
Ora sono sospesa.
Quindi inizio a fare le cose e poi le interrompo.
Vado a fare la (so)spesa al supermercato ed esco col glucosio liquido che manco so cos'è. Non ho voglia di allungarmi fino al mercato e sono tre settimane che non compro delle rape (!!!). I piselli freschi in baccello che desidero tanto sono a 9.90 sterline al kg e io non promuovo una sommossa popolare.
Cose così.

Visto che le mie ricette non le legge nessuno (nooo, non sono a-ffa-tto permalosa) condivido qualche foto di ricette fallite.

In un momento di gelo assoluto e ore di sole/die pari a zero avevo sperimentato una pasta choux... Come sempre si parte da una buona conoscenza della ricetta base e poi si apportano modifiche. Oppure si fa ad cazzum aggiungendo del cacao amaro e dando vita a delle cacchette che nemmeno il bambino appena nato della mia amica Lisa l'ha fatta così nera quella prima volta lì.
Era come mangiare un pezzetto di cioccolato al 70% ma di consistenza... diversa.
ho provato ad addolcire il tutto con della panna montata. no, ninta. allora ho provato a fare delle foto.

passssoooooo!!!



Qualche giorno prima di partire per le vacanze ho sperimentato il blanc manger. Una sorta di budino di latte dove, al posto della gelatina, ho usato l'agar-agar. Ora, le istruzioni dicono che ci vogliono pochi minuti perché l'alga si sciolga, ma ciò non avviene mai. Anche dopo diversi minuti restano dei grumetti trasparenti. Motivo per cui ogni volta che uso l'agar-agar (fatta eccezione per l'eccezionale esperimento che voi tutti ricorderete!!) non sono mai soddisfatta.
E infatti... Non so cosa esattamente non abbia funzionato: se le proporzioni, se fosse tutta colpa della farina di riso che ho usato al posto dell'amido suggerito (herm herm) o se non c'era la luna buona o avevo i chakra chiusi...
Era pastosa (farina di riso?), poco compatta (colpa della farina di riso!?!) e instabile fisicamente (fa...)
Comunque la vera ragione che si cela sotto a questo tentativo sono due splendidi stampi di ceramica di epoca vittoriana usati per le gelatine. In love. Non mi resta che trovarne un utilizzo.



Ma le blogger di dolci, mi son sempre chiesta, quelle che fanno pièce montée di tre, quattro strati con il frosting al burro o l'icing di pasta di zucchero, poi, le mangiano tutte?
Ne faccio una e lo scopriamo.
Era iniziata così.
Ho creato una torta alle noci niente male, tanto che ho intenzione di rifarla per condividere la ricetta (che comunque non leggerete, ma almeno io la archivio da qualche parte prima di perdere il post-it). E ho provato a ricoprirla con un frosting di meringa. O.o'
La meringa montata nella ciotola sopra al vapore. In teoria dovrebbe cuocersi. Se qualcuno vuole spiegarmi le differenze di cottura/resa/utilizzo delle diverse meringhe sono aperta all'ascolto. In teoria quindi, perché in realtà è collassata, dopo una notte in frigo e tre ore sul tavolo della cucina, ok, ma resta il fatto che non era invitante e ho dovuto fare l'infacibile. Ho buttato tutto. :(
E poi ho un'ultima domanda. Ma come pappazzum si fa a fare le foto bianche bianche?




Per chiudere vi propongo il non plus ultra di ogni blogger che si rispetti.
Non esiste blog che non abbia postato almeno un bicchiere pieno di frutta fresca, che se fotografato bene (parlo dei bicchieri degli altri) fa anche la sua figura. Allora ho comprato 'sta granola e ho provato. Quando entra in contatto con qualcosa di umido, tipo la frutta o la crema o lo yogurt o, si ammoscia e perde la croccantezza che la rende la granola che è. Ma visto che senza la granola non sei nessuno condivido la mia versione con crema di riso (come una besciamella, ma fatta con zucchero e farina di riso).