Ecchecca

He no!
Sono io quella che prova i ristoranti quanto cambia le mutande, sono io quella invasata col cibo, quella che gli cambia l'umore, quella che sono come i cani "non mi si tocca mentre mangio".
Tu sei il MIO commensale, perché IO ho deciso che lo fossi, altrimenti potevi restare marito per sempre.

Ma pensa te.

Va' a mangiare in un posto nuovo senza di me. Ok pover'anima, può farlo.
E' un posto fantastico, dice. Mi ci deve portare, dice.

La settimana successiva ci torna con altri colleghi. Al week-end gli propongo di andare, ma "no, dai, ci sono stato l'altro ieri". Fair enough...

Ma questo scambio si ripete poi altre tre volte. Ieri sera ho fatto la crisi nervosa e abbiamo prenotato, intanto però, per saziare la mia voglia di orientale, mi sono fatta degli spaghetti di riso.

Avevo chiesto tempo fa se qualcuno mi sapeva aiutare con la cottura degli spaghetti di riso.
Parlo di quelli di riso 100%, poco importa che sia nero o bianco.

Il problema mi si poneva se li volevo fare asciutti, dopo averli cotti in acqua si incollano e spappolano.

Oggi ho provato una nuova strada. Non li ho cotti.
Li ho lasciati a bagno completamente sommersi in acqua tiepida per circa mezz'ora e poi li ho spadellati velocemente con le verdure che avevo precedentemente cotto.

A patto di mangiarli appena serviti, non erano spataccatti e stavano ben divisi.

Ora però voglio sapere: possono definirsi cotti?


Verdure saltate con aglio, zenzero fresco, sugar snap, fave, un cucchiaio d'olio e un cucchino di miele millefiori. Non aggiungere sale. Sfumato con mezzo bicchiere di salsa di soya e spadellato 30 secondi con gli spaghetti.



E mo' te magno.


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