Ebbene sì, sono stata una zavorra.
Una di quelle che va alla festa e torna a casa alle 10 perché "se non dormo mi vengono le rughe e il malumore". E ti guarda pure con quel misto di invidia e compiacimento per la propria forza di volontà. Non ti viene voglia di ucciderla, una così? E infatti Vale e Sere non si sono risparmiate nulla e mi hanno insultata senza pietà. -.-
Ma che colpa ne ho io se ho intrapreso la strada verso la salvezza, verso l'ascesi alimentare? (Ahahahah)
E mentre loro, infedeli, si sono buttate su salumi e oche alle 10 del mattino, almeno fino a che gli espositori non hanno smesso di servirne se non ti qualificavi come potenziale acquirente (...!!!) io mi sono mangiata una carota.
#IGmi14 sembrava comunque un po' allineato al mio mood salutista, perché, oltre ai quintali di maiale insaccato, manzo, fois gras, salmone affumicato (sto salivando come il cane di Pavlov, alla fine il piacere "del maiale" non si scorda mai...!), c'erano rappresentanze vegetali di tutto rispetto! Oltre alle carote e alle spezie, intendo.
Il programma di Identità Naturali è stato illuminante e mi han arricchita non solo di nozioni ma anche di vibranti personalità. Senza nulla togliere agli altri interventi, inter-s-venuti e interventisti (alcuni avevano infatti un taglio che mi è parso troppo commerciale) due sono le esperienze di cui è stato un lutto privarsi, al termine della giornata: Simone Salvini e Daniela Cicione.
Il primo spiega processi ed elementi con rispetto e riconoscenza, in un atto che ha più a che fare con l'amore per la natura, l'equilibrio, gli esseri umani e la vita, che con le cotture. Ha un approccio, anche fisico, di accoglienza e condivisione, che se lo guardi in un film muto e gli togli la giacca da chef, sembra recitare una preghiera. Nonostante la fama e l'esperienza stellata, nel mondo del vegetarianesimo e non solo, è un tipo da 'pacca sulla spalla', dotato di molta umiltà. Ride come Forrest Gump. E fa un paté di lenticchie bianche che ciao.
Daniela Cicione, il cui intervento è stato un po' sacrificato (leggi castrato, uffa!) a causa del poco tempo rimasto a disposizione, ha dato interessanti spunti sulle non cotture e sull'importanza di far esprimere il potenziale della materia, viva, attraverso la germinazione o la fermentazione, ad esempio. Nonostante la semplicità e la linearità dei concetti espressi purtroppo non mi sembrano tecniche facilmente replicabili nella mia cucina, motivo per cui vorrei tanto ridiscuterne con lei davanti ad un paio di etti di quel non-formaggio che ci ha fatto assaggiare... :)
Incredibilmente stimolante assaggiare la cucina vegana preparata da mani sapienti.
Mi auguro che il prossimo anno replichino l'argomento. Vista la piega che prende il mondo, mi sa che amplieranno lo spazio dedicato...
E mettete un bar porco corbezzolo, che uno che c'ha fame muore!
Bearman-Del Coro_cervo |
Lello Ravagnan_vegburger |
Loretta Fanella_barbabietola |
Invidia!!Lo scorso fine settimana ho visto circolare mille mila foto di identità golose e non sai cosa avrei pagato per esserci anch'io!Mi piace molto ascoltare e veder maneggiare ingredienti da chi ne sa un bel po' in più di me. Mi piacciono soprattutto quando dalle loro parole trapela passione per ciò che fanno. Bel resoconto. un bacio, Chiara
RispondiEliminaahahaah!! Ho scoperto che se vai al martedì (il giorno meno affollato), assaggi i piatti preparati dagli chef. Ti dico solo che la sera non ho cenato :-)
RispondiEliminaBel reportage!
Mi mancano i tuoi post!
RispondiEliminaTutto bene?
www.nonsidicepiacere.it