Came back home for the Queen's Jubilee_part two

Ad essere onesti non sono tornata per il Jubilee, non solo quantomeno, ma perché la missione GP era finita e perché mi aspettava un concerto il lunedì sera. Ad ogni modo ero un po' infastidita per non essermi ritagliata il tempo per documentarmi sulle parate, sui concerti e tutte le infinite possibilità di partecipazione. Essere a Londra per il Giubileo e non prendervi parte non era una possibilità contemplabile, ma scegliere quali eventi rincorrere -e come- richiedeva un'energia che non avevo.
Immaginavamo una grande confusione ed una grande quantità di persone muoversi in massa, immaginavamo disagi. Invece...
Sembrava che tutta la città avesse studiato i flussi decisi dalla sicurezza, migliaia di persone che si muovevano ordinatamente lungo i tragitti che venivano loro indicati, ognuno con la propria Union Jack riprodotta in qualche modo più o meno stravagante. Anche la città era stata vestita di bandiere e in più parti erano posizionati dei maxi schermi per amplificare all'infinito il tributo alla Regina. Se posso dire, ho trovato spettacolare e a tratti emozionante l'entusiasmo e il trasporto e la fede, per tutti la stessa, che unisce questi inglesi. Non era un'occasione per trovarsi a mangiare costicine, erano lì tutti per la Regina. Fantastici.






























Lungo il fiume erano ammassati a migliaia, arrampicati su alberi, ringhiere, chi si era portato la scala. E ad ogni apparizione di un membro della famiglia si alzava un urlo nell'aria e le bandiere sventolavano.



































Che bella è Kate?
In postazione fin dal mattino.



Il solo assente è stato il sole, stranamente ($@*¶#), ma guardando il bicchiere mezzo pieno almeno non è piovuto. Non sempre. E su quel prato bagnato, sotto le frustate di un vento instancabile, erano migliaia ad ascoltare il discorso di Carlo per la Regina. Che sono state belle parole secondo me, tentativo riuscito di umanizzare la madre e sé stesso con una buona dose di autoironia. Perchè Carlo ha davvero letto le previsioni del tempo in una non programmata performance durante una visita agli studi, lasciando gli spettatori della BBC increduli...che burlone! ;)

Io ti vedo.






































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