Ma ciaooo!!!
sìsìsìsìsì lo so. Me la sono tirata fin troppo.
Senza volermi giustificare prendiamo semplicemente tutti atto che riesco a fare una cosa alla volta, non sono stata dotata di quella capacità multifunzione che rende generalmente le donne capaci di fare le mamme, le nonne, le massaie, le lavoratrici, le moglie, le fammes fatale e le religiose, tutto insieme.
Io faccio il trasloco.
Deduciamone che, così come ho iniziato a cucinare quando -mio malgrado- ho lasciato il lavoro, ora che lo cerco di nuovo smetterò di scrivervi. E a quel punto di mangiare, verosimilmente. :/
Sono ufficialmente diventata cintura nera di traslochi.
In 10 anni ho fatto diversi traslochi. 3 cittadini. 1 interegionale. 2 internazionali. Sentitevi liberi di chiedere consigli.
Sono state settimane fisicamente provanti.
Ho imparato che il bamboo crescendo fa delle radici che ciao. Ma ho imparato anche a segarle.
Ho scoperto che per ogni macchia sul cotto del terrazzo esiste un diverso prodotto che te la fa sparire, a patto che tu riesca a spazzolare-sciaquare-grattare per almeno due ore consecutive, per cmq macchiato. Ho imparato che avere un appartamento su tre livelli ti insegna ad usare meglio la testa e ad organizzare gli armadi in modo sensato. Ho scoperto anche di avere tre muscoli per ogni gluteo.
Ho apprezzato il lusso di avere una lavatrice in casa dopo 20 giorni da girovaga senza fissa dimora.
Ho imparato (perfezionato, ero già bravetta ;) a siliconare tutte le fessure del bagno, stuccare, dipingere, scartavetrare legno e metalli e a mangiare in piedi pizza e farinata per 8 pranzi consecutivi senza stare male.
Ho scoperto che (attenzione attenzione) Como mi piace, i comaschi non sono affatto male, ho già imparato a girare la città che potrei propormi come pony express.
Ma adesso siamo a casina nuova. Semi pulita, semi ordinata. Il commensale ed io aspettiamo il momento in cui rimpiangeremo Londra, le opportunità e le corse al parco, ma nell'attesa godiamo come maiali di non essere svegliati di notte dalla luce del sole o dalle sirene delle ambulanze. Godiamo del sole e del sudore che questo clima (un po' pazzo no?) ci permette, abbiamo ripreso l'autoproduzione di vit. D e sono già contenta perché la vista dal terrazzo è sui tetti e non sul cavalcavia davanti al neon rosso del Bennet (n.d.r. come era a Cernobbio).
Ah, morite pure di invidia, ho una cucina vera, non separata, ma di legno e acciaio e non di cartapesta come nelle ultime tre case. Distese di cassetti e ante e pure il dissipatore (tritarifiuti). Non lo uso perché mi fa paura, ma il fatto che il padrone di casa abbia lasciato la sua cucina da mille e una notte mi fa sentire una reggina.
Per festeggiare mi sono concessa un esperimento (riuscito!) ad alto contenuto calorico ed ho pensato che potesse essere la giusta trasgressione per quegli atleti che stanno sempre attenti alla linea, che di professione sono belli ed eleganti, che girano il mondo e regalano brividi, oltre i confini e oltre la lingua.
Tiramisù di mandorle e bufala
per il contest di
Patty di
per
Ricordando i tempi in cui io volevo fare karatè per difendermi e mia mamma mi ha buttata in un corpo di danza, rivivendo il brivido (di orrore in questo caso) per quelle tutine di petrolio e i passi che ancora ricordo tanto è stato l'imbarazzo al saggio, il gruppo da me scelto, con tutta la mia stima per il sacrificio e l'impegno che il loro risultato richiede è:
Gala di danza con i ballerini del TEATRO DELL’OPERA DI ROMA del
23 luglio 2013
Perché questo (circa) tiramisù non ha quel brutto difetto di essere sbrodolone e poco elegante, è dotato di grazia e compostezza senza perdere in spontaneità e creatività, come un corpo di ballo.
Ingredienti per il biscotto (sei porzioni)
Burro morbido 40 gr
Farina di mandorla 100 gr
Zucchero semolato 50 gr (secondo me era anche troppo dolce)
Polvere di caffè, mezzo cucchiaino
Lievito, la punta di un cucchiaino
Accendere il forno ventilato a 180 gradi.
Nel mixer con le lame inserire tutti gli ingredienti e mixare per 30/45 secondi.
Formare delle palline di circa 4 cm di diametro e schiacciarle direttamente sulla carta da forno, circa 1/2 millimetro di spessore.
Infornare per 15 minuti.
Attenzione: appena sfornati si sbriciolano, non toccarli! Una volta tiepidi spostarli delicatamente dalla carta da forno alla griglia e lasciarli raffreddare completamente.
Per la crema
Ricotta 150 gr (io avevo quella di bufala che è bella grassa)
Zucchero 2 cucchiaini di semolato sottile altrimenti la poca lavorazione lo lascia scoppiettante sotto ai denti (nota: provare con quello a velo)
scaglie di cioccolato (stecca di cioccolato fondente, le scaglie le fate voi), a piacere
Nel mixer con le fruste lavorare la ricotta fino a che è cremosa (un minuto circa, dipende dalla consistenza del prodotto).
Un caffè ristretto NON zuccherato
Versare qualche goccia di caffè nel centro del biscotto, con l'aiuto di una spatola o del dorso di un cucchiaio spalmare la ricotta sul biscotto e ricoprire di scaglie di cioccolato e altre gocce di caffè. Volendo si può aggiungere il cioccolato anche nella ricotta, ma non è da me.
Preparate i biscotti e la crema anche qualche ora prima (la ricotta va conservata in frigo giusto?), caffè caldo su crema fredda e composizione last minute.
Per l'ora del the si potrebbero pensare anche versioni da un singolo boccone. Il caffè è stato messo sulla parte interna dei biscotti prima di unirli, il cioccolato nella ricotta. (non si vede ma c'è ;)
Pictures I-phone friendly, per oggi va così.