Vado a cena al cinema.
Un tempo la questione era ostica come la posizione sulla camicia da uomo: appesa VS piegata.
C'era chi "al cinema odio chi mi sgranocchia accanto e poi si sente puzza di fritto" oppure chi "cinemapopcorn si scrive tutto attaccato, uno non vive senza l'altro".
Ora quasi tutti i cinema sono muniti di viveri e bibite quindi la prima categoria si è arresa da tempo.
Io sono sempre stata nel secondo gruppo... ça va sans dire. E i pop corn me li portavo da casa, perché quelli del multi sala fanno davvero schifo, tanto burrosi da esser quasi umidi e salatissimi. I miei amici mi hanno sempre preso in giro e dato della tirchia. Inutile spiegare le mie ragioni. Fatto sta che poi mangiavano più i miei e dopo un po' li dovevo fare anche per loro.
Di solito andiamo al cinema solo d'inverno, una volta abbiamo voluto provare la sensazione del cinema in sandali e ho portato pezzettini di anguria fresca già senza semi. E' stato bello.
Questa settimana abbiamo voluto provare un nuovo cinema. Che chiamarlo nuovo fa sorridere.
L'Electric.
Ha cent'anni suonati, sopravvissuto a due guerre (e un bombardamento) due tentativi di trasformazione (in un bingo e in un mercato dell'antiquariato) e una Campaign To Save The Electric al suo attivo. Un fondamento per questo quartiere e i suoi abitanti.
In verità non si mangia veramente, non come fossi al ristorante intendo, come invece pare accadere all'Odeon, che però non ha lo stesso charme. Qui servono olive, quiche, nachos e chili con carne (patatine e ragù piccante), hummus... però servono alcolici e bibite in bicchieri di vetro, le poltrone sono comode, hai un appoggio laterale per i piatti e puoi anche allungare le gambe sul pouf. Esistono anche un paio di poltrone romantiche per due persone dove sdraiarsi e vedere il film come sul divano di casa!
Bello. Da rifare.
Se decidete di provarlo, tenete d'occhio il sipario, perché il film non lo guardate con le tendine attorno, uno schermo gigante HD si materializzerà.
Ah, bello anche il film. Salmon fishing in the Yemen. Leggerino ma con spunti interessanti su cui riflettere, volendolo. E poi un equilibrato mix di romanticismo, fede (in senso esteso) e ironia.
E Ewan McGregor visto in lingua originale ha forse finalmente cancellato la nube nera che nella mia testa si trascinava da Trainspotting.
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